Ma chi sono le Monache Passioniste?

Sono Monache Contemplative Claustrali che vivono nello spirito di “ povertà, solitudine e di “orazione”.
Fu S. Paolo della Croce che, dopo aver fondato la “Cogregazione della SS. Croce e Passione di N.S. Gesù Cristo “, comunemente chiamata :
Congregazione dei Passionisti.- con un primo convento eretto nel 1737 sul Monte Argentario, diede vita, nel 1771, al ramo femminile: -Le Monache Passioniste.- con un primo monastero a Corneto, nei pressi di Tarquinia.
Seguendo la regola redatta dal Santo fondatore, le “ Religiose della Passione di Gesù Cristo” trascorrono la loro vita nel silenzio ed in gioiosa penitenza e soprattutto nella preghiera che è adorazione, lode costante della presenza di Dio ed anche intercessione e riparazione per i peccati, conforme alla spiritualità di santa Gemma.
Sostenute da una fede viva accettano ogni sacrificio e rinuncia vivendo la continua memoria della Passione del Signore e dei dolori della Vergine Maria.
E’ notte fonda quando il sonno viene interrotto per la recita del “ Mattutino, l’ Ufficio delle Letture, e, dopo poche ore, il canto delle Lodi e la Santa Messa.
E’ questa la parte centrale della giornata quando la Passionista riceve “ l’Amore Crocifisso e Risorto “ che vivrà con lei durante lo scorrere del giorno.
La regola prescrive, dopo i due pasti principali, un breve periodo di ricreazione durante il quale la Comunità si riunisce e rompendo il silenzio trascorre momenti di gioiosa fraternità e contenuta allegria con scambio di idee e riflessioni personali.

Il pomeriggio trascorre tra il lavoro e la preghiera con l’Ora di Nona, la recita del Santo Rosario ed i Vespri.
Con il canto di “ Compieta “ si chiude la giornata e il silenzio della cella accoglie la Passionista il cui cuore continua a dialogare con Cristo Salvatore e con Colei che è la Madre della Chiesa.
Contrariamente all’opinione di molti le claustrali non vivono una vita distaccata dalla società, non conducono una vita oziosa o insignificante.
Molto tempo della giornata è dedicata anche al lavoro; sono lavori domestici: il bucato, stirare, fare le pulizie; c’è chi si occupa della cucina e chi del giardino.
C’è da tenere in ordine la Sacrestia, occuparsi della redazione del periodico mensile, diffondere la vita ed il messaggio di Santa Gemma e rispondere alle lettere e alle tante domande che arrivano ogni giorno attraverso la posta elettronica del sito.
Questo monastero è un’oasi di preghiera e di silenzio ma anche di colloquio e di ascolto fraterno, con la porta sempre aperta per accogliere, seguendo sempre le indicazioni della Regola, persone che desiderano fare un discernimento sulla vocazione contemplativa claustrale-passionista per confrontarsi con essa e le proprie ispirazioni.

E la strada per arrivare ad essere Monaca Passionista è lunga e piena di prove.
Dopo un certo periodo chiamato Postulato, che serve per integrarsi nella comunità e provare se veramente è quella la propria strada, la postulante viene ammessa al noviziato, periodo di grande importanza per la formazione spirituale, teologica, liturgica e comunitaria.
All’inizio del noviziato la Postulante porta l’abito religioso e il velo bianco, ma non ha ancora lo stemma della famiglia passionista sul petto; è ancora tempo di prova e anche di lotte che vengono superate con la preghiera e con l’aiuto della Madre Maestra e del Confessore.
Dopo il noviziato c’è un periodo di formazione della durata di sei anni, durante i quali, annualmente la religiosa rinnova i propri voti.
L’ultima tappa è la Professione perpetua con la quale, emettendo i Santi Voti, si consacra totalmente e per sempre a Dio.

Inizia così una vita ai piedi della Croce, in una dimensione contemplativa che si esprime nell’ascolto e nella meditazione della Parola di Dio, nella comunione con Lui, nella preghiera liturgica e personale e nel costante desiderio e ricerca di Dio e nella vita fraterna.
Le Monache Passioniste sono chiamate ad essere “ Figlie della Passione di Cristo” che la vivono giorno dopo giorno con amore, con gioia, con serenità ed umiltà per essere, come dice la regola,
“ segno dell’amore di Gesù Crocifisso verso il Padre e verso gli uomini”.
E questo Monastero è il luogo ove si realizza il quotidiano incontro con Dio, è il posto dove Dio occupa tutto lo spazio, è la dimora della sua Presenza, è il talamo nuziale di Dio con l’umanità, forma singolare di appartenenza a Lui solo, perchè la totalità è la caratteristica
dell’amore.